Luca De Santis (Geekqueer) ci presenta il suo ultimo libro “VideoGaymes” e la rappresentazione dei personaggi GLBT nel mondo dei videogiochi

Lo scorso 12 Febbraio, in occasione della presentazione bolognese di VideoGaymes ( Edizioni Unicopli / 2013) abbiamo avuto modo di conoscere Luca De Santis, in arte GeekQueer, autore del libro e sceneggiatore per teatro, radio e televisione. L’incontro è stato presentato dall’Archivio Videoludico della Cineteca di Bologna e moderato da Giovanna Cosenza, docente della Cattedra di Semiotica dei nuovi media dell’Università di Bologna, in collaborazione con Gender Bender International Festival. La prima parte dell’incontro, curata dalla docente dell’Unibo, è stata molto interessante e concentrata principalmente sull’aspetto semiotico e morfologico della ricerca svolta da Luca De Santis, che si è basata su un campionario di oltre 9000 videogiochi dal 1975 al 2009. Il mercato del video ludico, ci spiega la Cosenza, è stato sempre un po’ bistratto e considerato di nicchia ma è evidente invece come, specialmente dopo le ultime analisi di mercato, il settore non solo non subisca la crisi economica mondiale ma sia uno dei pochi  ad essere sempre in continua crescita e sviluppo. In questo contesto, VideoGaymes di Luca De Santis è il testamento perfetto per tutta una generazione di videogiocatori compulsivi o occasionali che accompagna tracciando un percorso specifico della cultura omosessuale, bisessuale e transessuale nei videogiochi. Nella seconda parte lo stesso De Santis, tramite il supporto di alcune slides, ci guida abilmente e appassionatamente nella storia dei simulacri GLBT nel videogioco dagli anni 80 ad oggi, facendo un excursus di oltre 20 anni tra Giappone e Stati Uniti ovvero i due più grandi produttori del settore. Lo schermo del computer o della televisione rappresenta inoltre, per De Santis, uno specchio riflettente della società in cui viviamo. Videogaymes invita il lettore a guardare in modo nuovo il divertimento video ludico, senza pregiudizi e ipocrisie e ci svela particolari e retroscena che sono stati sempre sotto i nostri occhi e che forse siamo stati troppo sbrigativi a non considerare o vedere. Nella prefazione del libro a cura di Matteo Bittanti si legge: << Dal primo accenno di omosessualità tra i colorati pixel dei videogiochi anni 80 ai matrimoni gay in The Sims 3, c’è una storia da raccontare. A narrarla, con particolari inediti e spunti sorprendenti, è Luca De Santis nel corposo saggio “Videogaymes. Omosessualità nei videogioci tra rappresentazione e simulazione dal 1975 al 2009 (Ed.Unicopli)>>.  Ma scopriamo chi è l’autore di quest’impresa titanica. Luca De Santis è autore e sceneggiatore. Ha scritto per il teatro ed è stato autore di programmi radiofonici e televisivi per MTV, Comedy Central, Endemol, Dahlia TV e alcuni networks statunitensi. La sua graphic novel su fascismo e Omosessualità “ In Italia sono tutti maschi” (Kappa Edizioni, 2008) è stata tradotta in tutta Europa, vincendo diversi premi. De Santis unisce il suo lavoro con la passione per i videogiochi, fondando la prima comunità italiana di videogiocatori LGBT Geeekqueer.com

Ma adesso basta indugiare,vi lascio alla mia intervista fiume con il simpatico, bello (veramente tanto ndr) e bravo  Luca De Santis che ringrazio ancora tantissimo per la disponibilità.

 

 

 

Luca, per rompere un po’ il ghiaccio ci dici come è nato, e chi è GeekQueer? :

“ GeekQueer è nato come strumento per la ricerca che ho fatto per questo libro (Videogaymes). GeekQueer è parte integrante della ricerca e il libro è  un po’ il suo prodotto. Controllando in rete ho visto che non era ancora presente in Italia, una comunità di giocatori GLBT e quindi ho sfruttato questo avatar con cui ho potuto cercare e mettermi in contatto con più giocatori possibili,  i quali  mi hanno aiutato tantissimo nei primi scambi d’informazioni e nella stesura dei primi post. Grazie al numero crescente di contatti e scambi, poi, abbiamo formato il sito vero e proprio e abbiamo avuto modo di metterci in contatto con siti internazionali come Gaymers e creare cosi una rete di giocatori GLBT molto ampia e fornita.

 

Restiamo in campo internazionale, quali pensi siano le principali differenze tra i mercati dominanti del settore video ludico? (Giappone e America nello specifico) :

Una delle questioni principali da analizzare in premessa è che dopo il crollo dei videogiochi dell’83 la produzione (principalmente americana fino ad allora)  si sposta interamente in Giappone, quindi la nascita e la morte della Atari e la nascita e sviluppo della Nintendo giusto per dirne una.  La produzione di videogiochi viene quindi spostata in una nazione con una cultura completamente diversa e opposta a quella occidentale, in cui i dettami sia sessuali che culturali influiscono nelle rappresentazioni dei personaggi omosessuali nei videogiochi. In Giappone, storicamente, abbiamo una tradizione di transgenderismo, nel teatro in cui le parti femminili  venivano molto spesso recitata da uomini, sia nel fumetto o nei manga dedicati ai ragazzi (Vedi Ranma ½) in cui ci sono proprio slittamenti d’identità di genere che se da noi erano visti come minacciosi durante gli anni80, da loro invece erano parte integrante di una cultura precisa. Da parte degli americani, invece, abbiamo una macchietta che esce dai canoni dell’omosessuale “comico” e negli anni 80, affiancandosi alla malattia dell’AIDS, l’omosessualità acquista un elemento fortemente sessuale e per di più gli viene aggiunta la connotazione negativa dell’essere un malato. L’omosessuale diventa modello negativo, morboso e “cattivo”. Nella cultura del videogioco quindi, in cui è presente l’eroe per antonomasia, l’omosessuale prende il ruolo dell’antagonista, del personaggio borderline come una qualsiasi minoranza storica.

 

Luca tu hai fatto un enorme ricerca tra oltre 8000 titoli tra vecchi e nuovi, come è stato il tuo approccio a questa gigantesca opera? :

Dati i miei trascorsi come sceneggiatore e scrittore, per me la ricerca è sempre stata parte integrante di un percorso di lavoro. Ho svolto una ricerca da vero e proprio storico, e con fatica e passione sono riuscito a scrivere qualcosa che ancora nessuno aveva affrontato fino ad oggi, che poi, è sempre stato un mio grande obiettivo. Sinteticamente ho scritto un libro che avrei voluto leggere io stesso, ma che non esisteva ancora. Videogaymes spero sia l’inizio di un percorso lungo e l’approccio è stato di tipo morfologico, come dicevo, dalle catalogazioni dell’omosessuale nel videogioco da cattivo a eroe. In conclusione il mio è stato un approccio più narratologico e semiontico che estetico o video ludico.

Luca quale è stato il primo personaggio chiaramente Omosessuale in un video gioco?

Dunque il primo personaggio GLBT che troviamo in un videogioco , è una lesbica, presente in MoonMist (Infocom 1986, USA) il personaggio si chiama Vivian che solo alla fine scopriamo essere l’amante di una donna.

Quali sono i 5 giochi Must/Cult che pensi descrivano meglio il progresso o regresso dell’omosessuale nei videogiochi? :

Premetto che giustifico sempre la scelta di queste piccole classifiche, avendo un seguito di amici geek/nerd (ride ndr) vengo spesso bacchettato per la scelta di titoli “mainstream” e troppo conosciuti a discapito di titoli più nascosti e particolari, però in realtà io do sempre i nomi dei più conosciuti per far rendere conto che questi personaggi sono sotto gli occhi di tutti e in titoli da tripla A.  Se io per esempio dico sempre Birdo (Super Mario Bros, 1982, Giappone) è perché una scelta come quella della Nintendo, d’inserire in un videogioco un dinosauro rosa transessuale che vuole essere chiamato Birdetta è un avvenimento straordinario. Quindi

  1. 1.   Sicuramente Birdetta e quindi Super Mario Bros 2 (Nintendo EAD / 1988)

 2/3 Tekken VS Street Fighter (Capcom/Namco 2012 USA-Japan) e Final Fight (Capcom, 1990): Con il personaggio di Poison che segue la linea della transessualità. Il dibattito su Poison è stato da tempo alla base di numerose controversie e durante una conferenza stampa di presentazione di Tekken X Street Fighter ci è stato risposto come Poison sia una transessuale operata in Giappone e non in America, a testimonianza di come ancora oggi sia presente un forte divario di cultura tra i due mercati principali,  come se una transessuale non operata fosse meno “accettabile” di una invece operata.

  1. Trilogia di The Sims: Come inizio di modernità va sicuramente benissimo, l’uscita di The Sims 3 ha permesso di scegliere l’orientamento sessuale e The Sims è stato proprio il primo (nel 2004) ad inserire “L’unione Civile” tra le opzioni di scelta. La cosa curiosa del caso “The Sims” è che se si decide di far sposare due Sims eterosessuali comparirà la scritta “Get Married” mentre per due personaggi gay comparirà “Joined Union”  cosa alquanto buffa dato che la cerimonia che verrà presentata graficamente perfettamente identica. Quindi una differenza solo “Letterale” del tipo di unione
  2. Mass Effect: Il comandante Shepard che io tiro in ballo di continuo, credo sia davvero il massimo ed una delle tacche più importanti dei videogiochi moderni. La creazione di comandante-eroe che salva la galassia e mi si lascia l’opzione sull’orientamento sessuale è sicuramente qualcosa di molto più progressive di qualsiasi film americano

 

Per quanto riguardo il mondo del Mobile, cosa comporta l’espansione del mercato video ludico tramite Smartphone o Tablet?

 

Per parlare di mercato mobile bisogna prima considerare come il target di riferimento si sia allargato in maniera esponenziale, specialmente a tutti coloro i quali non hanno mai giocato prima e che quindi si ritrovano con un cellulare in mano con un App Store o Play Store pieno di videogiochi che indicano chiaramente i contenuti del gioco stesso. Comincia ad esserci un mercato di quelli che vengono chiamati Casual-Games ovvero di quei videogiochi che vengono fruiti appunto su un cellulare in situazioni come l’autobus, la metropolitana o in viaggio e quindi si allarga ma soprattutto si divide il target in varie nicchie in varie etichette.

 

 

Pistola alla tempia, Android o Apple? :

 

Io scelgo Apple perché è molto più facile fruirlo, la pecca di Android è che devo dipendere dal tipo di dispositivo in possesso e controllare le specifiche grafiche, io so che sul mio iPad funziona e a me tanto mi basta (Ride ndr). Io sono di quelli che deve giocare subito e una volta finito il gioco cancella, sono uno di quei giocatori massivi. E’ anche il motivo per cui preferisco le console al PC.

 

Novità per il 2013/2014, quale titolo stai morendo dalla voglia di provare?

Fremo per The Last Of Us, è quello che aspetto di più quest’anno, e poi ovviamente Mass Effect 4.

 

Luca possiamo dire una volta e per tutte qual è il tuo gioco preferito?

Sicuramente Mass Effect, è inutile girarci attorno (ride ndr). La cosa buffa è che ne parlo pochissimo nel libro pensa un po’.

 

Ancora grazie a Luca De Santis per questa bellissima  e ricca intervista.

Correte a cercare e comprate Videogaymes ne vale davvero la pena.

Be Proud, Be Geek.

 

Fabrizio Costa

 

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