L’istituto italiano di Tecnologia (IIT) è riuscito a sviluppare un sensore tattile capace di percepire forze di diversa intensità che lo possono stimolare meccanicamente in diverse direzioni spaziali. Questa nuova tecnologia potrebbe apportare molteplici variazioni nel campo dei dispositivi touch.
Il sensore è stato realizzato dai ricercatori del Centro di Micro-BioRobotica dell’IIT di Pontedera ed è stato soggetto dell’articolo della rivista scientifica Advanced Materials che lo descrive così: “Flexible three-axial force sensor for soft and highly sensitive artificial touch”.
Proprio per via della sua capacità di percepire forze provenienti da più direzioni si differenzia dai classici sensori touch, questa caratteristica gli conferisce una sensibilità estremamente più elevata rispetto ai tradizionali touch-sensor e gli permette di distinguere le carezze, ad esempio, dalle prese vigorose.
Il sensore è stato realizzato sovrapponendo più strati di diversi materiali, la base è di silicone e all’interno si alternano materiale conduttivo e polimeri elastici, che gli permettono di adattarsi a qualsiasi superficie, sia essa curva o piana.
Per quanto riguarda i tempi di reazione, sono paragonabili a quelli umani.
Oltre a garantire migliori prestazioni in tutti i campi d’applicazione, se confrontato con i sensori in circolazione, questo nuovo sensore tattile ha anche costi di produzione estremamente bassi, i materiali per la produzione sono poco costosi e il processo di assemblaggio è facilmente riproducibile, il che lo rende adatto alla produzione su larga scala.
I vari campi di applicazione di questa tecnologia sono molti e vari, oltre ai classici smartphone/tablet e monitor, le proprietà del sensore lo rendono perfetto per essere integrato nelle macchine, nei tessuti (potrebbe rilevare in tempo reale varie funzioni vitali) o, addirittura, nelle protesi restituendo la sensazione di tatto a chi ha perso un arto.